martedì 3 aprile 2007

FINECO: Servizi d'Avanguardia ed Ordinaria Maleducazione



Mi dispiace aprire questo blog con una Banca on Line che, ci tengo a dirlo, ancora stimo e spero voglia prima o poi accettarmi tra i suoi correntisti. Tuttavia un po' di controllo in più, sulla qualità della relazione col cliente, è assolutamente d'obbligo.

La mia storia.

Alla ricerca di un conto totalmente on-line, per poter essere svincolata da criteri di "territorialità" e sportelli, e volendo esser parte di un'organizzazione totalmente votata ai servizi Internet, ho selezionato le due realtà creditizie in possesso di queste caratteristiche e disponibili ad ogni navigatore italiano: IWBank e Fineco.


Non volendo utilizzare le credenziali di altri istituti di credito, e volendo immedesimarmi in una persona all'apertura del suo primo conto, ho deciso di non utilizzare l'operazione "bonifico da altro istituto", particolarmente amata dalle banche perché consente di non effettuare alcuna istruttoria sul neocorrentista.
Questa modalità è sicuramente più complessa, perché richiede un "contatto fisico" con un funzionario della banca il cui compito è verificare l'identità del richiedente.
IWBank, tuttavia, non possedendo sedi e non avendo stipulato accordi con altre banche per effettuare questo riconoscimento, non offre altra chance se non quella di recarsi a Milano presso l'unica sede aperta al pubblico.
L'unica opzione possibile, quindi, è risultata Fineco (la quale si appoggia sugli Istituti del suo gruppo, Capitalia, e sulle sedi dei promotori finanziari Fineco.


Ho quindi compilato i moduli on-line, tuttora identici e disponibili al sito www.fineco.it, ed ho scelto lo sportello a me più pratico per presentare la richiesta.
Tra le varie possibilità ho scelto la sede Fineco. Anzi, più precisamente (poi ho scoperto) la sede dei promotori finanziari della Fineco Bank Gruppo Capitalia (Banca di Roma): www.promotorifinecobank.it.


La rete dei Promotori Finanziari Fineco, è infatti uno strumento a parte che gestisce gli agenti commerciali e li lancia alla conquista del mercato.
Vendere azioni, proporre investimenti, fidelizzare il risparmiatore, sottrarre il risparmiatore dalle attenzioni di altri agenti.... Queste sono le attività di cui i Promotori Fineco si nutrono. Occuparsi della ricezione delle richieste di apertura conto, e delle beghette amministrative correlate, è un po' come fare le pulizie dei locali: bisogna farle ma è una gran rottura di scatole assolutamente non remunerativa.
Che questo sia il feeling che i promotori provano nei confronti di persone che tentino di aprire un conto Fineco senza possedere "credenziali" di altri istituti (così io mi sono presentata), è stata molto di più di una semplice percezione.
Entrando negli algidi locali al primo piano di via Tommaseo, 69 il giorno 12/02/2007 ho visto
un ufficio come tanti, senza brio e con poco personale, tendente, quest'ultimo, a nascondersi dietro i monitor luminescenti per evitare di dover spendere saluti.

Comunque sia, incontro la Sig.ra Marta Segala che, ai dadi con gli altri colleghi, ha perso la partita della corveé "apertura conti correnti" (me ne dolgo).

Attendo che termini di parlare con una cliente, e poi mi riceve nella sua stanzetta dotata di PC portatile.
Io ho con me quanto viene chiesto sul sito web: documento d'identità, codice fiscale nella sua card originale (questo è uno dei misteri della fede), contratto stampato dal sito dopo aver compilato on-line i vari form.



Esauriti i brevissimi convenevoli, parte la litania di fotocopie, la firma della privacy, la firma dei contratti, compiliamo un casellina sfuggita al controllo on-line, insomma da algida l'atmosfera si fa leggermente più tiepida.

La Sig.ra Marta, non più spaventata dal mio metro e 83 di altezza (in effetti sono un po' inquietante), mi mostra, sfidando ogni padanismo musone e regalandomi addirittura un sorriso, il tool di gestione online dei propri investimenti gestiti da e con i promotori FINECO.

Mi complimento per tale tool (che in effetti ad un colpo d'occhio sembra molto efficacie) e mi congedo dal primo piano di via Tommaseo 69.

Non prima però di aver specificato che la mia scelta del conto on-line, e in particolare quello di FINECO, non è casuale: per tre mesi non sarò più, e senza alcuna deroga, a Padova. Di conseguenza tutto deve essere in ordine ed andare liscio.



La Sig.ra Segala mi informa che la sede centrale mi avrebbe comunicato, nel giro di una decina di giorni, la buona riuscita dell'operazione.

Il 21, in effetti, ricevo questa mail:
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Gentile Stefania Castelli,in merito all'apertura del suo nuovo conto FinecoBank, siamo spiacenti di informarla che non ci e' possibile accettare la sua richiesta.Le ricordiamo infatti che non avendoun rapporto diretto con la clientela,FinecoBank segue criteri di accettazionee valutazione diversi da quelli utilizzati dalle banche tradizionali.Ringraziandola nuovamente per aver scelto Fineco, cogliamo l'occasione per porgerle,Cordiali saluti.FinecoBankCustomer Care*************************************************************Questo messaggio e' stato inviato da FinecoBank S.p.A. e puo'contenere informazioni di carattere estremamente riservato econfidenziale. Qualora non foste i destinatari, vogliateimmediatamente informarci con lo stesso mezzo ed eliminareil messaggio, con gli eventuali allegati, senza trattenernecopia.Qualsivoglia utilizzo non autorizzato del contenuto diquesto messaggio costituisce violazione dell'obbligo di nonprendere cognizione della corrispondenza tra altri soggetti,salvo piu' grave illecito, ed espone il responsabile allerelative conseguenze civili e penali.*************************************************************
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Faccio presente a chi legge, che non ho mai subito protesti, possiedo un piccolo immobile e non ho presentato richiesta di fidi né prestiti a Fineco né altre originalità di sorta (a parte il mio metro e 83). Cercavo un numero di conto corrente assolutamente normale.

Chiamo quindi la Sig.ra Segala per sapere cosa possa aver spaventato i valutatori Fineco al punto di rifiutarmi senza appello come loro cliente.

La Sig.ra, ridiventata padanissima e ruvidissima, farfuglia scocciata qualcosa per prendere tempo e poi, dopo presumibilmente essersi consultata con qualcuno o aver fatto finta, mi dice che nella compilazione del form di richiesta non ho segnalato di essere in possesso di Partita IVA e/o di non essere registrata alla camera di Commercio.



Una cosa dall'equilibrio assai instabile (non tutti i liberi professionisti si registrano alla camera di commercio), dal momento che, come informatica, sono molto attenta ai form che compilo e questo campo "Partita IVA/Camera di Commercio" non lo ricordo proprio nei Form della FINECO.
Mi comunica inoltre che, durante la mia prima visita, ho lasciato la mia card verdona del "Codice Fiscale" e che è li a disposizione.
Ricordo alla Sig.ra Marta che per tre mesi non potrò essere a Padova e la Sig.ra mi suggerisce di farLe avere, entro e non oltre 30 giorni, dei nuovi form con questi campi "Partita IVA/Camera di Commercio" correttamente compilati, lasciandomi intendere che successivamente si sarebbe adoperata (per lo meno attribuendole una media cortesia da paese occidentale, così ho ritenuto) per farmi avere il mio Codice Fiscale.
Dopo qualche giorno mi metto all'opera sul sito Fineco, www.fineco.it, e scopro che il mio ricordo è corretto: non esiste alcun campo Partita IVA/Camera di Commercio.


Chiamo a quel punto il numero verde Fineco, sospettando che la buona Marta m'abbia rifilato una bufala, e scopro effettivamente di essere stata presa in giro.
La Sig.ra (inidentificabile) del Customer Care Fineco cade dalle nuvole e, un po' tendenziosamente, mi comunica che "ben altri sono i problemi che sottintendono al mio rifiuto" (che veda la mia altezza da una telecamera nascosta?), ma che non me li può comunicare....
Mi dice però che mi farà chiamare da qualcuno in Fineco per farmeli illustrare.
Tale telefonata mai arriverà, e comincio comunque ad indagare che cosa possa ostare all'apertura del conto FINECO che, nella tradizione dela Volpe e l'Uva, a miei occhi diventa giorno per giorno un'irraggiungibile quanto desiderata chimera.

Mi sovviene, parlando con i miei familiari (un po' più concreti e meno ampollosi di me, ve l'assicuro), di aver garantito con delle fidejussioni, parte di alcune attività imprenditoriali di famiglia.
Provvedo a rimuovere subito questa mio "handicap" presso la UNICREDIT Banca, e ricompilo i benedetti moduli Fineco per ripresentarli, non certo più dalla Sig.ra Segala che mi racconta le bugie e mi fa perdere tempo, ma presso uno sportello Banca di Roma/Capitalia nella cittadina dove attualmente risiedo (Schio in provincia di Vicenza).
Già?
E il mio codice fiscale di plastica da allegare, come "conditio sine qua non" per aprire il conto?
Ce l'ha la Sig.ra Segala.

Azz....Lo chiedo alla Sig.ra Segala.
Le mando un messaggio di posta:
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Salve Marta,
ho provveduto a rimuovere le fidejussioni (non mi ricordavo nemmeno di averle) su una delle società del mio gruppo (XXXXXX S.R.L.).
Le allego l'atto Unicredit che riguarda tale operazione.
Se mi avesse detto subito quali problematiche ostavano all'approvazione da parte di Fineco dell'attribuzione di un numerino di conto, avrebbe risparmiato a qualche collaboratore le fatiche investigative alla Centrale Rischi.
Vabbé. Ognuno opera come crede.
La prego però, e in questo caso son molto seria e le chiedo di non farmi perdere tempo costringendomi a segnalare altrove condotte poco cortesi, di effettuare un fax con la copia del mio codice fiscale ad Alessandro Belli della Banca di Roma di Schio (viale Battaglione della Val Leogra) che sta ripresentando la domanda di apertura conto Fineco.
Il suo telefono e fax è 0445XXXXX.
Dimostrerebbe altresì classe e signorilità, se successivamente mi inviasse la card fisica del codice fiscale in Suo possesso presso la nuova sede di Schio.
L'indirizzo è lo stesso della firma:


XXXXXXX
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Ed ecco la cortese risposta....
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Gen.le Sig.ra Castelli,le sottolineo che i promotori non vengono informati direttamente dalla nostrasede sulle motivazioni per le quali non viene aperto il conto corrente.Per quanto riguarda la spedizione della copia del codice fiscale la informo cheFineco non ha filiali a Schio, e quindi non sono autorizzata a spedirle ilcodice fiscale se non tramite posta interna, e questo non è il suo caso.Conserviamo sempre il suo documento, quando lei lo desidera può venirlo aritirare personalmente presso il nostro ufficio negli orari d'ufficio
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Non credo di aver molto altro da dire.

Penso di non essere particolarmente disequilibrata. La lettera di richiesta del Codice Fiscale, non era da parte mia dolcissima, ma a buon titolo, vista la presa in giro a cui la sede di Promotori Fineco Bank, nella sua rappresentante, mi ha sottoposto.

E d'altronde non credo di avere diritto a chiedere la spedizione per Raccomandata del Codice Fiscale, e nemmeno che venga faxato ad un collega di un altro Istituto che sta ripresentando la domanda di apertura conto.....

Tuttavia esiste, anche nella più greve e cupa espressione di ogni padanità, un Codice di "Condotta Cortese" universalmente condiviso da tutti coloro, me inclusa, che operano nel mondo dei servizi (a Padova Est come a Vicenza Ovest)....

Affidereste i Vs. risparmi ad un promotore dalla bugia così facile?

L'avete capita voi la questione della Posta Interna? (non oso chiedere altri chiarimenti per non dover sopportare altre "spiritose invenzioni".....).


Insomma. Io sono veramente HardHeaded come dicono gli anglosassoni. Testarda ed incessante. E credo che riuscirò a sposare Fineco e che troverò un Customer Care cortese e puntuale e dei promotori, per miei eventuali investimenti futuri, sinceri ed affidabili.

Per far questo, però, Fineco, ha bisogno di un piccolo supporto/stimolo.

E spero che questo modesto contributo possa servire a questo scopo.

Qui di seguito, l'appello!